Lo sviluppo sostenibile e il ruolo dell'assistente sociale
Crediti Formativi: 3
L’assistente sociale ruba i bambini? E’ il titolo di un libro scritto da Stefano Cirillo e Maria Valeria Cipolloni nel 1994 per indagare il rapporto – tipico del lavoro sociale – fra aiuto e controllo e per sfatare il mito dell’allontanamento del minore soggetto a forme di maltrattamento, quale modalità primaria di tutela messa in atto dall’Assistente sociale.
Infatti, priorità dell’intervento di aiuto posto in essere dall’assistente sociale e dalla rete dei servizi del territorio, è il «diritto [del minore] di essere educato nell'ambito della propria famiglia» (legge 4 maggio 1983, n. 184
"Disciplina dell'adozione e dell'affidamento dei minori", art. 1, c. 1).
Questo diritto è ulteriormente precisato e rafforzato dalla legge 149 del 2001 che riforma la 184, definendo il Titolo I “DIRITTO DEL MINORE ALLA PROPRIA FAMIGLIA” ed affermando (art. 1) che:
"1.Il minore ha diritto di crescere ed essere educato nell'ambito della propria famiglia.
2. Le condizioni di indigenza dei genitori o del genitore esercente la potestà genitoriale non possono essere di ostacolo all'esercizio del diritto del minore alla propria famiglia. A tal fine a favore della famiglia sono disposti interventi di sostegno e di aiuto".
Finalità e contenuti del Corso
Vero è che dagli anni ’60, con l’introduzione dell’istituto dell’adozione speciale (legge 5 giugno 1967, n. 431), si dibatte sulla legittimità dell’allontanamento dei minori in situazione di abbandono e sul collocamento definitivo in un’altra famiglia spezzando i legami di sangue, sullo stesso concetto di abbandono morale e materiale e sulle altre forme di tutela (affidamento familiare, inserimento in strutture di tipo familiare, ecc.), in un quadro globale sempre più complesso che prevede ulteriori forme ed istituti giuridici, come l’adozione internazionale, per assicurare il diritto ad “una famiglia” ai minori che ne sono privi.
Di fatto – quando il recupero della famiglia naturale si rivela impossibile, dentro condizioni e garanzie accettabili di serenità per il bambino maltrattato – le istituzioni, nelle quali operano assistenti sociali ed altri specialisti, hanno la responsabilità ed il dovere, professionale e deontologico, di percorrere la “via dell’allontanamento”.
All’approfondimento critico di questi temi è dedicato il Corso “L’Assistente Sociale non ruba i bambini” (ID 8636), che si propone di sondare – con l’apporto di autorevoli esperti – le ipotesi in campo per tutelare i minori in condizione di abbandono/maltrattamento o abuso: recupero della famiglia naturale, allontanamento, affido familiare, adozione, adozione internazionale.