Covid 19: aspettando il Day After

Rilevanza.La diffusione a livello mondiale del COVID-19, è stato annunciato il 12 gennaio 2020, quando l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha confermato che un nuovo coronavirus era la causa di una nuova infezione polmonare che aveva colpito diversi abitanti della città di Wuhan, nella provincia cinese dell'Hubei.

Il primo caso è stato individuato il 17 novembre 2019 e portato all'attenzione dell'OMS il 31 dicembre 2019. La pandemia ha poi coinvolto almeno 4 milioni di persone in tutto il mondo (come casi confermati) con il coinvolgimento di oltre 200 tra Stati sovrani e territori, incluse 26 navi da crociera. Le caratteristiche e le manifestazioni cliniche del COVID-19 sono state pian piano chiarite ma non sono ancora divenute solide e complete.
Fare il punto sugli argomenti basilari di questa pandemia è sicuramente importantissimo per medici biologi ed operatori sanitari in generale: tutti siamo stati coinvolti in questa tragedia che ha fatto oltre un milione di morti fino al momento in cui scriviamo. Molte specialità delle scienze sono state coinvolte: dalla epidemiologia alle biotecnologie, dalla farmacologia alla immunologia. Non siamo ancora al vero DAY AFTER ma riusciremo a raggiungerlo anche grazie all’impegno ed al continuo aggiornamento di tutti gli operatori sanitari.

In questa prima parte del Corso vengono affrontate le caratteristiche generali della pandemia, le basi immunologiche e virologiche della infezione da SARS CoV-2, le sue principali manifestazioni cliniche ed i possibili sviluppi vaccinali. Vengono inoltre affrontati alcuni aspetti peculiari di questa pandemia come gli aspetti farmacologici ed economici dell’infezione, nonché i possibili determinanti che portano ad una maggiore fragilità del sesso maschile.

Da ultimo vogliamo sottolineare come anche l’odontoiatria entri in questa sfida al coronavirus e che una apposita lezione vi introdurrà nelle complesse problematiche che questa specialità medica deve affrontare. Il Corso è tenuto da relatori direttamente coinvolti nella clinica, nella ricerca, nella prevenzione e, più in generale, nella “care” dei pazienti e dei loro congiunti e vuole dare un contributo non solo allo stato dell’arte delle nostre conoscenze sul COVID-19 ma anche alle prospettive tecnico-scientifiche del futuro prossimo venturo.