Malattie rare
Salve, sono Giuseppe Zampino, un pediatra genetista che si occupa di bambini con malattie rare, in modo particolare ...
Cercherò di parlarvi di anoressia e bulimia e di analizzare la parte meno visibile di queste patologie, perché in realtà, si tratta di situazioni particolarmente complesse nonostante le apparenze, sembrano essere limitate al solo aspetto alimentare, ma vanno ben oltre in numerosi aspetti. Nel momento in cui ci si approccia inizialmente a queste due grandi patologie parecchio diffuse che costituiscono una causa molto grave di rischio di vita, si pensa che si tratta soprattutto e semplicemente di chi mangia troppo poco e di chi mangia troppo. In realtà il problema è molto più complesso, come cercheremo di vedere, e cercheremo anche di pensare a quali sono le possibili soluzioni ed i tipi di intervento da fare.
Intanto, la parte che riguarda l'alimentazione è in realtà la punta dell'iceberg, noi ci troviamo difronte a qualcosa che contiene molto altro e possiamo vederlo soltanto prestando particolare attenzione, questo è importante dal punto di vista medico ma anche dal punto di vista umano e familiare, bisogna capire che si tratta di un disturbo dell'alimentazione che in realtà ha una base psichica molto profonda, un disagio, una sofferenza emozionale che sono particolarmente intensi e proprio per questo vanno considerate per quello che sono e non soltanto una tendenza a mangiare di più o di meno per apparire più o meno gradevoli agli altri. Alcune opinioni comuni sono molto diffuse, ma queste opinioni comuni sono abbastanza poco credibili quando si approfondisce, attraverso la ricerca scientifica lo studio di queste patologie, e si può notare che alcune di queste credenze, che sono molto condivise dalla maggior parte di persone e a volte anche da alcuni degli esperti in questo settore, sono sostanzialmente infondate. Adesso le esaminiamo una per volta.
(Punto1)-L'anoressia è ritenuta di solito più importante della bulimia.
E' evidente che questo è dovuto al fatto che una ragazza anoressica, di solito, non soltanto è immediatamente visibile come tale, è facile riconoscere una magrezza estrema, ma qualche volta ci si può sbagliare perché possono esserci altre cause, ma molto più spesso si tende ad indovinare, in questo periodo in cui patologie di questo genere si diffondono sempre di più.
L'anoressia è importante perché può essere una malattia mortale a causa dell'inanizione, ma questo non vuol dire affatto che sia più importante della bulimia, e poi se vogliamo guardare le evidenze di cui disponiamo oggi, sappiamo anche che l’anoressia in realtà è un disturbo alimentare molto meno diffuso della bulimia, in precedenza era la bulimia ad essere meno diffusa, col passare del tempo le cose però sono cambiate radicalmente.
Come si può vedere da questi dati, mentre l'anoressia nervosa può raggiungere una prevalenza di 0,9, la bulimia nervosa è di 1,5. Queste stime tendono a salire, credo che oggi per la bulimia nervosa siamo arrivati al 2% e non è una stima esagerata, anzi penso che sia sottovalutata. Esiste una terza patologia che vedete qui è rappresentata nella diapositiva, il Binge Eating Disorder che è l'alimentazione incontrollata, un terzo disturbo ancora più diffuso e ancora meno conosciuto. In pratica quello che sta avvenendo in questo settore è che si dà più importanza a quello che è meno frequente, e si tende a trascurare quello che invece avviene più spesso; pertanto, l'importanza di queste patologie se fosse basata semplicemente su una percentuale, dovrebbe essere del tutto capovolta.
È vero anche che una ragazza anoressica suscita nell'osservatore un momento emozionale già soltanto nell'immediata osservazione, un momento emozionale perché si vede un individuo scheletrito senza che ci sia una causa fisica che l'abbia condotta a questo, e questo ovviamente tocca un po', in qualche modo, l'emotività di chi osserva, anche per questo si pensa sempre che l'anoressia sia più grave, il volto di un'anoressica può ricordare il rischio di morte più facilmente di quanto avvenga per una bulimica. La persona bulimica, mangia più o meno quanto riesce ad eliminare, ma le sue condotte di eliminazione possono portarlo ad avere un peso perfettamente normale, a volte si tratta di persone che fisicamente sembrano perfette e non per questo però si trovano in una condizione di non pericolosità. Infatti, quando si ritiene che l'anoressia sia più pericolosa della bulimia(Punto2), anche in questo caso, ci si collega ad un luogo comune che è molto discutibile, anzi assolutamente inesatto perché in realtà, la bulimia essendo più rappresentata, può avere più rischio come numeri, come percentuali e come individui colpiti, ma anche come individui che possono avere una mortalità a causa della bulimia molto alto. Più o meno le percentuali di mortalità di anoressia e bulimia si equivalgono.
Oggi sappiamo che sommando entrambe le cause di mortalità, ci troviamo di fronte alla prima causa di mortalità delle giovani donne, quindi le donne tra i 15 e i 25 anni hanno un rischio di morte con queste due patologie, superiore a qualsiasi altro, quindi nè incidenti stradali, nè altre patologie che possono colpire quel periodo di vita riescono a produrre un rischio così elevato. L'altro problema della bulimia, spesso invisibile perché dall'esterno non appare riguarda le persone, le ragazze prevalentemente, che dopo aver fatto grandi abbuffate, tentano di eliminare quello che hanno mangiato. I tentativi di eliminazione quasi tutti comportano il rischio di perdere potassio, sia l’uso di lassativi, sia, ancora di più, l'uso del vomito che purtroppo si sta diffondendo in maniera sempre più evidente nella popolazione giovanile, questo produce una deplezione di potassio e quindi rischio di morte per arresto cardiaco.
Per questa ragione il tasso suicidario poi è anche molto alto, per questa ragione la bulimia ha probabilmente più mortalità, se si vuole considerare il numero totale di casi, di quanto non abbia la anoressia, quindi il fatto di stimare l'anoressia più pericolosa, anche se sembra così a prima vista, è in realtà infondato. Un altro punto critico è l’idea che i disturbi dei comportamenti alimentari riguardino soltanto la sfera dell'alimentazione(Punto3), certamente il modo e la quantità di cibo che viene assunto quotidianamente, sono aspetti che devono essere considerati perché ci fanno capire il livello di gravità più o meno elevato della patologia, ma certamente non è questa la parte più importante e certamente non è mai l'unica componente che ha un enorme valore dal punto di vista psichico di questi disturbi.
Quando il soggetto guarisce dal disturbo alimentare si può capire quante altre problematiche ci sono dietro, e in questa lezione di oggi cercheremo di esplorare anche questo aspetto perché è importante sapere che guarire dall'anoressia o dalla bulimia non è soltanto mettersi a mangiare bene o raggiungere un peso normale. Quindi, noi siamo abituati a rappresentare l'aspetto alimentare come la punta dell'iceberg che ovviamente è una piccolissima parte rispetto a tutto quello che è la parte sommersa di questo enorme blocco che si trova nell'oceano. Noi sappiamo ormai chepensare che il disturbo alimentare venga da solo senza altre compromissioni, significherebbe avere una visione molto parziale del problema. Normalmente per quanto riguarda le varie patologie possibili, ci sono tante espressioni di tipo sintomatico che possono accompagnare i disturbi alimentari, queste espressioni di tipo sintomatico hanno spesso poco a che fare con il disturbo alimentare, come per esempio può avvenire per coloro che pur avendo un disturbo alimentare hanno contemporaneamente anche un disturbo ossessivo.
Questo testo è estratto dal nostro video-corso Fad Alimentazione Consapevole e Sana Nutrizione: i casi clinici, ha come scopo quello di informare e permette di approfondire tematiche legate al corso.
Estratto dalla video lezione del dott. Camillo Loriedo
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