Malattie rare
Salve, sono Giuseppe Zampino, un pediatra genetista che si occupa di bambini con malattie rare, in modo particolare ...
Buona giornata a tutti, per questa lezione intitolata 'Nuove Tecnologie in Medicina Preventiva e Vaccinologia', perché è stata inserita questa lezione? È stata inserita in quanto non poteva mancare l'aspetto della prevenzione in un corso FAD che ha approfondito diverse tematiche legate alle nuove tecnologie in medicina. Come sapete, il nostro servizio sanitario nazionale ha come capisaldi la diagnosi, la cura e la prevenzione.
E, come avete visto e vedrete nelle altre lezioni che riguardano sistemi diagnostici e sistemi terapeutici, le nuove tecnologie hanno già da tempo avuto uno sviluppo e, direi, che recentemente c'è stata un po' una corsa a migliorare e rendere più efficienti e meno costose queste nuove tecnologie. Per la medicina preventiva è un po' diverso e la lezione di oggi vuole proprio tentare di affrontare la problematica, vedere quali sono gli esempi positivi, quali sono invece ancora le situazioni che sono rimaste a livello sperimentale. Diciamo che la lezione è arricchita anche dalla questione importante della vaccinologia, dove, come vedrete, si sono fatti parecchi sforzi e si stanno facendo parecchi sforzi, ritenendo che l'introduzione di nuove tecnologie nelle pratiche vaccinali possa realmente portare un beneficio in termini di milioni di adesioni migliori e coperture migliori. Cominciamo con un'indagine fatta su un campione abbastanza piccolo, ma di esperti del settore.
Si tratta di un'indagine della Società Italiana di Igiene che ha valutato l'innovazione digitale nelle attività di prevenzione, e in modo particolare, nella promozione vaccinale. Come vedete dalle risposte degli esperti, a cui è stato chiesto di valutare la percezione del livello di modernità nei processi vaccinali delle realtà in cui l'esperto lavorava, abbiamo una scala che va da 1 a 4. Un giudizio che nella metà dei casi è un giudizio medio-basso e un altro 35 per cento è un giudizio un po' più alto, ma non ottimale. E qui è stata inserita una diapositiva tratta da una relazione recentemente presentata al congresso nazionale della Società Italiana di Igiene, paragonando un po' l'evoluzione dei sistemi di illuminazione.
Quindi, gli operatori ritengono questo sistema di modernità ancora... di modernità ancora un po' arretrato. E quindi, partiamo da questa considerazione. Allora, all'inizio dopo questa premessa e alcuni aspetti di cui ci occuperemo in questa lezione, la premessa è che l'utilizzo delle nuove tecnologie in medicina preventiva è diverso, come abbiamo già avuto modo di dire, da quello per diagnosi e cura. E partendo da un concetto importante: le attività di prevenzione hanno come target la popolazione sana, non la popolazione di malati o di probabilmente malati, come quelli che sono le diagnosi. Quindi, abbiamo a che fare con una popolazione sana e c'è una necessità di interazione diretta con la popolazione sana perché si è visto che è proprio l'interazione tra le autorità sanitarie, il medico, ma non solo, e la popolazione che si possono migliorare le adesioni alle iniziative di prevenzione, siano esse iniziative vaccinali, iniziative di diagnosi precoce, screening o iniziative di altro genere e quindi di prevenzione delle malattie. Non ci occuperemo della potenzialità degli ambiti di applicazione delle nuove tecnologie digitali in sanità pubblica, prendendo anche spunto da un articolo recentemente pubblicato sulla rivista internazionale per conto dell'Associazione Europea di Sanità Pubblica, che ha fatto il punto della situazione. Approfondiremo in modo particolare l'uso delle pratiche vaccinali, l'uso delle nuove tecnologie nelle pratiche vaccinali e poi alcune soluzioni digitali applicate ad altre attività di prevenzione, la de-idaralizzazione. Ecco, come mezzo, non come scopo, per supportare e implementare i principi della sanità pubblica. Bello slogan. Ma poi bisogna declinarlo. E allora, qual è il potenziale delle tecnologie digitali nel sostenere lo sforzo della sanità pubblica? Qui abbiamo la dichiarazione del Direttore Generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, il Dottor Pedrosa Adamon Ghiblier Jesus, che parla delle nuove tecnologie come strumenti vitali per promuovere la salute, per arrivare a quell'obiettivo di avere un mondo più sano.
Quindi, è chiaro l'indirizzo: attività di prevenzione e venire incontro alle esigenze dei più vulnerabili. Noi lo diciamo spesso: le attività di prevenzione devono agire sulle popolazioni sane, ma anche su quelle popolazioni più vulnerabili, che sono i soggetti che hanno più probabilità di avere una certa malattia, che sono i soggetti che hanno disabilità, che sono i soggetti portatori di malattie croniche invalidanti. E quindi, l'indirizzo generale è quello di una promozione delle attività nell'ambito delle politiche sanitarie, nell'ambito politico-sanitario internazionale. Se vediamo la prossima diapositiva, qui entriamo un po' più nei dettagli e entriamo nell'ambito delle strategie globali sulla Digital Health, un piano che l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha scritto, piano 2020/2025, che identifica quattro aree strategiche e quattro obiettivi in cui si deve muovere la Digital Health. Quindi, l'innovazione tecnologica numero uno: promuovere la collaborazione globale e il trasferimento di conoscenze sulla salute digitale. E questo è un enunciato di massima. Il numero 2 riguarda la focalizzazione alle strategie nazionali. Qui parla l'Organizzazione Mondiale della Sanità, che per sua natura parla a tutti i paesi del mondo, quindi sia quelli con economie, diciamo così, avanzate e quindi paesi ad alto reddito, sia paesi a basso reddito, dove i problemi igienico-sanitari sono molto diversi e dove l'eventuale introduzione di tecnologia digitale probabilmente è un po' diversa in relazione agli obiettivi di salute e ai bisogni sanitari che hanno quelle popolazioni.
Numero 3: la Pozzale, la governance per la salute digitale a livello globale, regionale e nazionale. Quindi, viene ribadito questo concetto che a tutti i livelli occorre, eh eh, introdurre gli elementi della digitalizzazione. E numero 4: promuovere sistemi sanitari incentrati sulle persone, potenziati dalla salute digitale.E qui abbiamo degli esempi di cui avete sentito parlare in altre elezioni. Pensate, ad esempio, alle cartelle cliniche informatizzate, caratteristiche informatizzate che sono un elemento che, diciamo così, velocizza e consente di raccogliere in tempo reale dati sull'ospedalizzazione dei pazienti, producendo statistiche e analizzando alcuni aspetti che riguardano le performance sanitarie nelle varie situazioni. Questo per dire che il tema della digitalizzazione è un tema considerato prioritario dalla massima autorità sanitaria mondiale. Qui andiamo agli aspetti della sanità pubblica e anche se le definizioni sono in inglese
Questo testo è estratto dal nostro video-corso Fad Il segreto dell'intelligenza artificiale, ha come scopo quello di informare e permette di approfondire tematiche legate al corso.
Estratto dalla video lezione del Prof. Carlo Signorelli
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