Non c’è Progetto senza Valutazione

Vi parlerò in questa lezione della Valutazione in un'ottica di progettazione, cioè quali nessi ci sono fra il progettare ed il valutare. Io mi sono occupato di molte cose in campo valutativo, ma, essenzialmente con un taglio metodologico, cosa vuol dire questo? Io da tanti anni, faccio Valutazione, assumendo i problemi valutativi come problemi tecnici, di metodo, è per questo che ho potuto occuparmi a lungo di Valutazione delle politiche del lavoro, per esempio, di Valutazione di politiche e servizi sociali, sanitari, di cooperazione internazionale e via via, molte altre cose. Questo perché, ogni tema, anche se ha una sua specificità, è traguardabile da un punto di vista sul “come fare” a realizzare un percorso valutativo efficace, rigoroso nel metodo, che dia i risultati affidabili.

Questa è una questione di metodi e tecniche, e sui metodi e sulle tecniche legate alla valutazione, ne parleremo abbastanza, specie nella seconda parte di questa conversazione. Vi ho annotato anche, come vedete, un sito dove troverete numerosi materiali tecnici, slide, testi, anche interi libri, video eccetera, assolutamente gratuiti e senza bisogno di iscrizione, andate, esplorate e troverete molti degli approfondimenti che forse vorrete fare sulle cose che stiamo per dire. In questa prima slide ho voluto fare un ragionamento, a voi che vi occupate di progettazione, per spiegarvi perché, secondo me, c'è questa stretta connessione tra progettare e valutare, leggiamoli insieme, vedete che, ho già evidenziato alcune questioni importanti. 

Che cosa significa progettare? Fare un progetto sociale o fare un progetto di intervento economico non ha molta importanza, non c'è veramente molta differenza. La progettazione, comunque, è un progetto razionale, cioè, noi pensiamo di ottenere determinati benefici, determinati cambiamenti sociali, determinati aiuti a fasce di popolazione che necessitano di un certo intervento, facendo un certo percorso, impiegando persone, spendendo denari, costruendo strutture...ma c'è un pensiero logico-razionale: se per quei bambini a disagio del quartiere marginale della tele città, costruissimo un centro diurno con educatori ben preparati perché così non stanno sulla strada, vanno lì, fanno i compiti eccetera eccetera, ridurremo il problema dell'abbandono scolastico, è un esempio veramente fra i tanti. 

L'idea che, costruire in quel posto quel centro, che intanto è una struttura e dovrà avere delle cose, delle stanze, dovrà contenere per esempio: un tavolo da ping pong per farli giocare, una biblioteca, ecco, l'idea di mettere la biblioteca oppure un tavolo da ping pong, oppure uno spazio libero, significa che abbiamo in testa un'idea, dobbiamo educare alla lettura, mettiamo quindi una biblioteca, c'è un pensiero che si suppone funzioni, poi ci saranno dei costi, quanto costa affittare o costruire quella struttura? E mettere su la biblioteca? Ma poi serve il personale, quanto personale serve? Tutto questo in una progettazione non è improvvisato, lasciato al buon senso, Io penso che, se ci mettiamo tre tavoli da ping pong, funzionerà bene. No! Devi avere un'idea precisa, alla luce di altre esperienze in altre città per esempio, alla luce di una letteratura tecnica sull'argomento, il progettista si fa un'idea, ha una teoria sociale: togliere i bambini dalla strada, non fargli abbandonare la scuola, fargli fare ripetizioni di compiti perché in famiglia non li aiutano e allora avere degli educatori, ecco, c'è una teoria, c'è un pensiero razionale che suppone che in quel modo, si ridurrà il rischio di marginalità.  

Questo, dovrebbe portare alla fine, alla risoluzione del problema, si spendono soldi generalmente pubblici nel nostro ragionamento, si fa uno sforzo con molte persone coinvolte, forse si coinvolge la comunità locale, si coinvolgono dei tecnici. La valutazione ha un percorso per certi aspetti simile, assieme, sono come un Giano bifronte: guardano da parti opposte ma è un'unica testa, dunque, anche la valutazione è un processo razionale che deve interagire con quest'altro processo razionale, il processo razionale del valutatore che deve dare un giudizio di efficacia, cioè se quella struttura che abbiamo detto ha funzionato, oppure non ha funzionato; il valutatore deve conoscere in qualche modo, o ricostruire in qualche modo, il processo razionale della progettazione, per esempio: cosa volevi esattamente fare? Ridurre il problema dell'abbandono scolastico di quei bambini? E allora, ci serviranno dall'ottica valutativa, dei dati sulla scuola, sull'abbandono scolastico, che tipo di famiglia sono, eccetera eccetera; deve andare il valutatore a vedere se si è seguito un percorso coerente, che abbia portato a risultati buoni o discreti, allora il valutatore fa un'altra cosa, visto che deve dare un giudizio di efficacia e altro, deve andare a vedere se quei risultati sono stati raggiunti, sono stati raggiunti? Ora attenzione, mai o quasi mai, un progetto non ottiene un qualche risultato. Come può, un progetto, persone che lavorano, che si appassionano, soldi spesi, non produrre niente?

Così come, è piuttosto raro pensare che abbia prodotto tutto: nessun ragazzino abbandona più la scuola, tutti prendono 8 in tutte le materie, è chiaro che non è possibile né il primo caso, né l'altro caso, perché la società è complessa, le condizioni alle quali quei ragazzini sono sottoposti (per esempio) sono molteplici, questo progetto che abbiamo detto, cerca di tamponare in parte alcuni aspetti del problema, non tutti gli aspetti del problema. Allora, il valutatore dovrà andare a vedere i risultati, che cosa avete ottenuto? Quanti ragazzini hanno evitato l'abbandono scolastico grazie al progetto? Quest'ultima frase: “grazie al progetto”, è importantissima. Se su 100 ragazzini di quel quartiere, ci si poteva aspettare che 10 abbandonassero la scuola, perché i dati degli anni precedenti ci dicevano che più o meno sarebbero stati 10, come fa il valutatore a capire che, supponendo che tutti e 100 siano rimasti a scuola, quei 10 non l'hanno abbandonata grazie al progetto e non l'hanno abbandonata, invece, per altre ragioni? 

Le possibili risposte sono: che avevano genitori più attenti, ovvero, la scuola è stata più brava? Allora, il discorso di cogliere i risultati netti, cioè quelli dovuti esattamente al progetto, e non ad altre cause, è un grande problema, una grande sfida valutativa della quale parleremo più tardi, nella seconda parte della lezione. 

 

Questo testo è estratto dal nostro video-corso Fad Servizio Sociale: progetto, progettazione e valutazione, ha come scopo quello di informare e permette di approfondire tematiche legate al corso.

Estratto della lezione del dott.: Claudio Bezzi 

Claudio Bezzi
Valutatore Professionista, Metodologo
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