Malattie rare
Salve, sono Giuseppe Zampino, un pediatra genetista che si occupa di bambini con malattie rare, in modo particolare ...
Il modulo che affronteremo oggi è quello delle nuove tecnologie nello specifico, come le nuove tecnologie possono supportare i programmi vaccinali. Si è parlato di quarta rivoluzione industriale, del grande impulso che le nuove tecnologie hanno dato ai diversi aspetti della nostra società. Noi ci concentreremo su quello che possono apportare all'implementazione di programmi vaccinali efficaci.
Come operatore della sanità pubblica, noi ben sappiamo, o meglio ci dobbiamo ricordare, che parlare di vaccini e parlare di vaccinazione non è la stessa cosa. Sì è teorizzato, e questo che vedete nella diapositiva è uno schema particolarmente complesso che cerca di schematizzare diverse componenti, quando noi affrontiamo il problema di passare dai vaccini messi in commercio e la vaccinazione, ossia l'utilizzo da parte delle popolazioni-target di prodotti vaccinali.
Se schematizziamo, possiamo dire che nel processo che va dal vaccino alla vaccinazione noi parliamo di dati di sorveglianza, abbiamo la ricerca e la sperimentazione di nuove molecole, di nuovi prodotti, l'emissione e l'autorizzazione all'immissione in commercio, le raccomandazioni, l'utilizzo e poi una fase necessaria di misurazione dell'impatto che i nuovi programmi vaccinali hanno a livello di popolazione. Ecco quindi, ricordiamoci bene che vaccino non significa vaccinazione, è interazione tutto quello che c'è tra il vaccino e la vaccinazione, è una complessa interazione tra l'offerta di servizi vaccinali e la domanda e l'accettazione da parte della popolazione target. Ci focalizzeremo su quello, su come le nuove tecnologie possono supportare questa parte del diagramma, le raccomandazioni, l'utilizzo e l'impatto.
Parlavamo di offerta è di domanda. Dunque andiamo un po' più nel dettaglio: per offerta ci riferiamo a quello che si mette a disposizione nei sistemi sanitari, per i programmi vaccinali, quindi a partire dalla raccomandazione dai piani vaccinali, calendari, fino all'organizzazione dei servizi vaccinali vera e propria, quindi personale addetto, gli ambulatori, gli orari e le modalità e l'efficienza dei sistemi di chiamata attiva. La domanda invece è l'atteggiamento, l'attitudine, il comportamento delle popolazioni target per programmi di immunizzazione e quindi in ultima analisi: uptake vaccinale.
Quindi la comunicazione e il monitoraggio possono essere supportati dalle nuove tecnologie e vedremo come. Quali sono le applicazioni delle nuove tecnologie? Come la comunicazione, innanzitutto, l'aderenza alle campagne vaccinali, le nuove tecnologie, e lo vedremo nel corso della lezione di oggi, possono supportare, incrementare, aumentare l'aderenza della campagna vaccinale? come le nuove tecnologie possono supportare un sistema necessario di monitoraggio e diffusione dei dati di copertura? ecco quindi in questo framework concettuale, in questo schema, dividiamo la lezione di oggi in una prima parte, che sulla comunicazione in ambito vaccinale ed in particolare sul ruolo reale, potenziale, dei cosiddetti nuovi media e nella seconda parte, come esempio specifico di nuova tecnologia nella gestione dei dati e dei flussi sanitari, parleremo di anagrafi vaccinali.
La comunicazione in ambito vaccinale. Allora iniziamo con un prologo: noi operatori della sanità pubblica sappiamo che il nostro obiettivo è quello di proteggere la popolazione delle patologie prevenibili da vaccino, e questo è l'assunto da cui partire. Se parliamo di comunicazione, non possiamo scorporare un sistema triangolare in cui la protezione della popolazione dalla patologia prevenibili da vaccino avviene attraverso i progressi scientifici che mettono a disposizione i vaccini, i nuovi vaccini efficaci e sicuri, le politiche vaccinali e i programmi e la comunicazione.
Noi oggi parleremo di comunicazione ed in particolare la comunicazione facilitata dalle nuove tecnologie, ricordatevi che si inserisce in questo sistema complesso. La definizione di comunicazione del vocabolario che noi applichiamo generalmente decliniamola alla sanità pubblica. Comunicazione è intesa come azione: il fatto di comunicare, trasmettere ad altro o ad altri, quindi è in un senso più proprio, rendere partecipe qualcuno di un contenuto del messaggio comunicativo. Ciò è molto importante perché dobbiamo sottolineare la differenza che c'è tra comunicazione e informazione. La comunicazione che è quella che vogliamo fare noi, è tutto ciò che in maniera esplicita o implicita incide sugli atteggiamenti e sui comportamenti. Mentre l'informazione è la semplice trasmissione di un messaggio, che non si occupa delle reazioni di chi riceve il messaggio e il controllo della comunicazione implica l'ascolto delle reazioni del ricevente per creare una relazione nella sanità pubblica, in particolare, in ambito vaccinale, noi ci concentriamo sulla comunicazione.
Che cos'è la comunicazione per la salute? quali sono gli obiettivi? gli obiettivi sono informare e questo è l'aspetto dell'informazione, ma in un contesto comunicativo, anche influenzare e motivare individui, istituzioni e società nel loro complesso sui temi inerenti la salute. Gli obiettivi di tipo informativo sono più facilmente raggiungibili mentre, quelli di tipo comunicativi sono più ambiziosi perché implicano, e l'abbiamo detto prima nella definizione, il coinvolgimento profondo dei destinatari che spesso sono chiamati a modificare il proprio comportamento, le proprie credenze, convinzioni, a favore di un comportamento di salute.
Quindi, quali vantaggi può portare la comunicazione per la salute degli individui e delle popolazioni? Allora, sicuramente la comunicazione può aumentare la conoscenza e la consapevolezza su un argomento specifico, su un problema di salute, e anche la sua soluzione. La comunicazione può influenzare le percezioni, le credenze, gli atteggiamenti che possono a loro volta cambiare a livello societario, le norme, favorire l'azione in campo di salute, illustrare, essere da esempio per comportamenti salutari, rafforzare conoscenze atteggiamenti e comportamenti, ma anche mostrare quelli che sono i benefici che si possono ottenere da un cambiamento nei comportamenti, sostenere un argomento o un intervento di salute, aumentare la domanda di servizio di salute, ma anche il supporto a essi, sfatare miti e luoghi comuni, questo è un argomento di grande attualità.
Come si fa buona comunicazione per la salute rafforzando i rapporti orizzontali e verticali tra i diversi stakeholder e le diverse organizzazioni?Proviamo a pensare insieme: quali sono i livelli della comunicazione per la salute? e nello specifico ambito vaccinale? sicuramente la comunicazione medico-paziente. E qual'è la specificità della comunicazione medico-paziente, quindi interpersonale in ambito vaccinale? il fatto che, come sempre, nella prevenzione ci rivolgiamo ad una popolazione sana, e questa è la peculiarità della prevenzione a confronto del rapporto medico paziente in ambito clinico. Nello specifico della vaccinologia, ci rivolgiamo, per quanto riguarda almeno le vaccinazioni pediatriche, a genitori e quindi, non ai diretti interessati del processo di vaccinazione, ed in questi contesti, il tempo a disposizione in contesto ambulatoriale, nel contesto dello studio dei medici di famiglia non sempre è sufficiente per comunicare ciò che riguarda la salute a latere dell'atto vaccinale per sè.
Questo testo è estratto dal nostro video-corso Fad ECM Vaccini 2.0: Il libro bianco , ha come scopo quello di informare e permette di approfondire tematiche legate al corso.
Estratto della lezione della dott.ssa: Anna ODONE
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