Malattie rare
Salve, sono Giuseppe Zampino, un pediatra genetista che si occupa di bambini con malattie rare, in modo particolare ...
La lezione di oggi riguarda le migrazioni esaminate nel contesto globale, come si presentano attualmente in un mondo globalizzato. Esamineremo le provenienze, l'insediamento in Italia e anche dei flussi di ritorno. Gli obiettivi della mia relazione consistono nel capire il significato dell'imigrazione nel mondo di oggi. Perché questo non viene da tutti capito, in tutti i grandi fenomeni ci sono degli aspetti che possano disturbare e da ciò può nascere l'indifferenza o l'avversione, o il razzismo, anche la xenofobia, e così via.
Il Papa Francesco ha utilizzato una parola molto bella, cioè che nel mondo globalizzato di oggi ci può essere la globalizzazione dell'indifferenza, questo l'ha detto dopo che centinaia di salme erano state depositate sulle spiagge di Lampedusa e che nonostante tutto, nonostante i proclami, l'Europa è rimasta abbastanza inerte. Questo sarebbe un male, perché se noi vogliamo essere persone nel mondo di oggi, dobbiamo capire quello che capita nel mondo di oggi.
L'immigrazione è un fenomeno dalle dimensioni straordinariamente grandi, è proprio un segno distintivo del nostro mondo. In realtà le migrazioni, specialmente per noi che siamo stati un grande paese di emigrazione, sono esistite anche nel passato, specialmente a partire dalla metà dal XVIII secolo, dall'Unità d'Italia nel 1861. Però poi, man mano sono andate incrementandosi e oggi la migrazione riguarda tutti i paesi del mondo, o come paese esportatore di origine degli immigrati,oppure come paese di accoglienza. Noi italiani abbiamo questa duplice caratteristica; siamo un paese esportatore di emigrati, nel corso di un secolo e mezzo, dal 1871 ad oggi, sono emigrati circa 30 milioni di Italiani e ancora oggi risiedono nel mondo 4 milioni e mezzo di persone che hanno conservato la cittadinanza.
Non è che siano tutti emigrati, alcuni sono figli ,nipoti, però hanno la cittadinanza. Si stima anche che la popolazione italiana allargata, cioè quella che ha i loro progenitori di origine italiana, ma non ha conservato la cittadinanza e sia tra i60 agli 80 milioni. In un mondo globalizzato noi siamo presenti attraverso i nostri emigrati. Però dagli anni 70 l'Italia ha conosciuto un'inversione di tendenza, gli espatri sono diminuiti e sono iniziati i ritorni. Insieme al ritorno degli italiani quando si vedevano gli effetti del grande sviluppo economico che l'Italia ha conosciuto degli anni 50 e negli anni 60, quindi creando molti posti di lavoro, portando l'Italia nel club dei grandi paesi industrializzati, i ritorni degli immigrati, oppure le forze lavoro che stavo in Italia, non sono bastate. Sì richiedeva forza-lavoro supplementare, prima nei campi per l'agricoltura, però poi anche nelle grandi industrie, per i lavori più pesanti, ad esempio negli altoforni ,e poi un po' in tutti i settori e specialmente nel settore familiare, e si può dire chela politica di assistenza familiare in Italia è stata fatta attraverso gli immigrati.
Perché anche attraverso leggi che facilitavano nel pagamento dei contributi, noi abbiamo avuto un inserimento ufficialmente di 700 000 donne, in parte anche uomini immigrati, però si stima che questi siano molto di più. Assistenza familiare non tanto è stata assicurata dalle ASL, ma piuttosto dagli immigrati, dalle donne immigrate che sono venute per occuparsi delle nostre famiglie. Partendo dagli anni 70 in poco tempo siamo diventati un grande paese di immigrazione. In Europa siamo dopo la Germania che ne ha 7 milioni, insieme alla Gran Bretagna, alla Spagna e quindi noi siamo subito al secondo posto con un numero di 5 milioni di immigrati. Se uno trascurasse i numeri, rischierebbe di non rendersi conto di quello che capita, i numeri nella vita non sono tutto, le statistiche non sono così importante come altri aspetti, sono importanti in quanto nascondono dei concetti; sono delle lenti per leggere la realtà ed è quello che noi faremo adesso in questa lezione.
Gli obiettivi da conseguire quando si parla di migrazione sono difficili. Richiamo la vostra attenzione su una riflessione che ha fatto l'Organizzazione delle Nazioni Unite. Questa organizzazione, l'ONU, ha detto che mentre da una parte il fenomeno migratorio diventa sempre più dirompente, comporta dei numeri sempre più grandi, la capacità che i cittadini di inquadrare questo fenomeno diventa sempre più ridotta e nascono reazioni di nascono le reazioni di rigetto, di contrasto, certe volte di odio razziale. Purtroppo anche noi in Italia abbiamo qualche cattivo esempio in questo senso.
E quindi l'obiettivo è di mettere gli strumenti a disposizione dei cittadini, perché ciascuno abbia la sua idea personale dell'immigrazione, non inventata come certi fanno, ma basata su fatti e nel nostro caso sulle statistiche. Le statistiche come vi dicevo prima non sono così fondamentali, però sono importanti! Perché se voi ci pensate, la statistica è una misurazione della realtà sotto l'aspetto quantitativo. Se in una stanza ci sono tre persone, le contiamo, diciamo sono tre, non è che uno possa venire e dire sono 10, perché noi con pazienza gli diciamo conta insieme a me 1,2,3 e questo purtroppo per l'immigrazione non si fa. Ci sono molte cose inventate, oppure dei numeri accostati a casaccio, delle conclusioni che sono sconclusionate, del buon senso che non è affatto buon senso.
Noi in questa lezione vedremo alcune delle nostre cose, non vi voglio dire che l'immigrazione non comporti problemi, tutti i grandi fenomeni sociali comportano dei problemi, anche le nostre famiglie comportano dei problemi, pensate all'educazione dei figli, anche l'armonia tra marito e moglie. La vita è fatta insieme con problemi, che la nostra capacità consente di risolvere. Però considerare questo straordinario fenomeno mondiale solo come un problema, una disgrazia, è una cosa veramente sbagliata, che denota una scarsa capacità di raziocinio.
Le fonti che il Centro Studi Idos utilizza per rappresentare il fenomeno migratorio, sono delle fonti ufficiali, qualche volta c'è una stima quando le fonti ufficiali non sono sufficienti e altrimenti sono le fonti ufficiali. Le organizzazioni internazionali, l'ONU fa delle statistiche, l'EUROSTAT, l'Ufficio Statistico dell'Unione Europea ci presenta delle statistiche, l'Organizzazione Internazionale per le mMigrazioni prepara delle statistiche, l'Ufficio Internazionale Del Lavoro, l'Ufficio Tecnico Dell'Organizzazione Internazionale Di Lavoro da delle statistiche. Come vedete non si inventano le cose, ci sono delle cose fatte da strutture serie e queste statistiche costano molti soldi e quindi meritano di essere utilizzate.
Questo testo è estratto dal nostro video-corso Fad Migrazione:Sanitario Italiano e Paziente Straniero, ha come scopo quello di informare e permette di approfondire tematiche legate al corso.
Estratto della lezione del dott.: Francesco PITTAU
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