Malattie rare
Salve, sono Giuseppe Zampino, un pediatra genetista che si occupa di bambini con malattie rare, in modo particolare ...
Buongiorno a tutti, mi chiamo Raffaella Michieli, sono un Medico di Medicina Generale, un così detto “Medico di famiglia” e lavoro da molti anni nella Regione del Veneto, in particolare nella provincia di Venezia. Sono qui anche comeRappresentante della Società Italiana di Medicina Generaleche è la Società Scientifica più importante della medicina generale.Sicuramente partecipando a questo corso, avete un'idea di che cosa parliamo quando parliamo di genere, però mi fa piacere inquadrarvi un pochino in maniera generale quello di cui vorrei discutere oggi con voi, ed in particolar modo il fatto che quando parliamo di genere, non si parla di caratteristiche sesso-specifiche, e quindi caratteristiche solo biologiche, ma si parla di caratteristiche che sono più legate a determinanti di tipo sociale e culturale. Perché dico questo? Perché vorrei fare uninquadramento generale di quello che è il problema del genere per l'appuntoe della medicina genere-specifica a livello dei determinanti di tipo socio-culturale. Una delle cose più importanti, uno dei fenomeni più importanti al quale stiamo assistendo è quello del cambiamento generazionale. Oggi il maggior numero di persone sono nell'età di mezzo, quindi tra i 50 e 60 anni, mentre andando avanti con gli anni, ci troveremo sempre più persone in età più avanzata. Ovviamente questo corrisponderà a problematiche di tipo diverso. Gli italiani invecchiano, invecchia un po' tutta la popolazione, ma in particolare in Italia questo fenomeno è più ampio e ora abbiamo il 22,3% della popolazione ultrasessantacinquenne (come vedete non usiamo neanche più chiamarla vecchia, perché altrimenti ci sentiamo un pochino tutti a disagio, al punto che abbiamo dovuto cambiare le terminologie), e di queste persone particolarmente vecchie, che aumenteranno negli anni, il maggior numero sono donne. Questo potrebbe sembrare un vantaggio perché, come vedete, la vita media delle donne dura di più di quella degli uomini: noi donne arriviamo all'84,6% perché i decessi diminuiscono e grazie a questo sistema di cure che ci protegge di più lungo il corso della vita;però, in realtà qui non viene calcolato, in questo specifico conteggio, quelli che sono gli anni gravati da disabilità, tant'è che all'ISTAT(da cui derivano questi dati)adesso si fa molto caso, e si cominciano a calcolare, quelli che sono gli anni per l'appunto gravati da disabilità, perché non è un granché vivere molto a lungo con le piaghe; con la badante; e con tutto quello che purtroppo stiamo vedendo che è sotto l'occhio di tutti.
Un altro determinantemolto importante per caratterizzare quelle che sono le differenze genere-specifiche dal punto di vista sociale è l'istruzione. Le cose per fortuna negli ultimi 50 anni, forse anche di più, sono cambiate; però posto e detto che il basso titolo di studio equivale ovviamente ad una scarsa condizione socio-economica, e questo incide sulle scelte che uno fa; sugli acquisti che uno fa al supermercato, e quindi sullo stato di salute; su come si cura; su come mangia; ora come ora, il livello di istruzione delle donne è sicuramente aumentato rispetto ad una volta, ci sono molte più donne che accedono alle professioni, ci sono molte più donne medico che uomini in questo momento.Quindi rispetto alle vecchie generazioni sono più istruite, ma rimane quello che è il così detto “tetto di cristallo”, perché le donne, non solo tra i medici, ma soprattuttoin tutte le altre posizioni lavorative, non raggiungono quasi mai i luoghi decisionali.Sono dunquedue ripercussioni molto importanti sulla salute, una è ilminor guadagnonaturalmente, quindi questoimplica poi delle scelte economiche diverse;e due:non essere presente nei luoghi decisionali non permette di condividere il punto di vista di genere femminile rispetto a quello maschile, e quindi difare delle scelte che possono essere favorevoli alle donneper esempio: rispetto agli ammortizzatori sociali o altre problematiche che magari dal punto di vista maschile non vengono considerate.Un'altra cosa molto importante è illavoro, che qui abbiamo già accennato, perché è ovvio chela disoccupazione incide molto, sia dal punto di vista economico che dal punto di vista dei livelli di depressione e di qualità di vita.Attualmente, come sempre,ci sono meno donne al lavoro rispetto agli uomini, la differenza si sta un pochino attenuando, ma purtroppo si sta attenuando perché viene ridotta l'occupazione maschile, perché siamo in un periodo molto infelice da questo punto di vista.Quindi è chiaro che se una donna non lavora,sarà meno felice probabilmente perché non ha soddisfazione personale e sicuramente economicamente è più svantaggiata.In tutto questo contesto: l'aumento dell'aspettativa di vita; l'aumento delle persone anziane; è chiaro che andiamo in contro a uomini e donne più malati e più malati di malattie croniche. Iproblemi di questi tempi non sono solo più le malattie acute che vengono trattate in ospedale, ma a livello del territorio, del medico di famiglia, sono sicuramente le problematiche legate all'aumento della multicronicità.Come vedete da questi grafici,almeno una persona su due ha una malattia cronica, quando si parla dimalattie croniche più gravi, in genere sono più appannaggio del sesso maschile;mentre quando si parla di3 o più cronicità, è più facile che parliamo di sesso femminile.Le donne sono più malate di molte patologie croniche,cioèhanno una comorbilità importante, e quindi più facilmente,come si diceva prima,hanno una maggior perdita di autonomia e una maggiore disabilità.Questo è il panorama che tutti leprofessioni sanitariesi trovano adaffrontare in questi anni, ed ancheil medico di famiglia,non siamo più medici di famiglia, ce n'è ancora qualcuno, ma insomma,in linea generale non possiamo più essere medici di famiglia con il tavolino; il ricettario; la penna; lo stetoscopio; perché ci sono delle esigenze tra le popolazioni, i cittadini, che sono molto diverse, quindi cerchiamo di aggregarci; cerchiamo di avere del personale perché è necessario affrontare queste esigenze non da soli, ma anche con del personale infermieristico, gli assistenti di studio, e cerchiamo di essere aperti il più possibile perché le esigenze che ci vengono portate dalle persone sono moltissime.Abbiamo già detto dell'aumento delle patologie croniche, quindi tante cose da dover vedere insieme, per es:un paziente non è più solo diabetico, ma è anche iperteso; obeso, però vive di più, quindi la durata di ciascun programma di cura aumenta, e quindi le persone vengono di più dal medico di famiglia.Vengono a chiedere tutto perché “Dottor Google” adesso impazza naturalmente, quindi si legge questo e quest'altro, e giustamente vogliono sapere,l'empowerment del paziente è una delle cose a cui il medico di famiglia deve pensare.Di conseguenza, come vi dicevo prima,è necessaria un'organizzazione gestionale che copra tutti questi bisogni.Quant'è l’entità del carico della medicina generale?Mi fa piacere mostrarvelo anche perchéanche qui c'è una differenza di genere importante;voi vedete chedall'anno 2004 all'anno 2014 sono più che raddoppiati i contatti, cioè qualsiasi tipo di contatto tra il medico di famiglia e il cittadino, per una ricetta; per una telefonata; per una visita; per una richiesta di accertamenti,questi contattisono passati come vedete da 4,8 a più di 10, e questo implica un aumento del lavoro in assoluto, e questi contatti sono più di genere femminile.
Non è detto che le donne siano sempre e solo più malate, lo vedremo con calma, ma vengono come sapete perchéhanno anche una funzione di caregiver, quindi caregiver per i figli (le mamme), e per i nonni(come figlie); in genere è la donna che in casa porta avanti questo tipo di funzione, quindi l'accesso al medico può essere dovuto anche per conto di qualcun altro.Vi faccio l'esempio di quanto è cambiata la prevalenza di alcune patologie, come le possiamo conteggiare noi medici di famiglia che adesso, oltre oggi ad avere quelle strutture, ovviamente abbiamo anche un programma di cartella clinica computerizzato, e quindi registriamo tutte le nostre patologie, e come potete vedere: siamo passati dal 4,8 al 7,4 di malattia diabetica; dal 17,5 al 28 di ipertensione; e dal 2,9 a 4,2 di malattie ischemiche cardiache, malattie tra altro che sono la prima causa di morte sia per le donne che per gli uomini.Mi fa piacere riportarvi questa immagine che deriva dalla regione del Veneto dove io lavoro, questo sistema si chiama “ACG-Adjusted Clinical Group” ed è una mappa praticamente che raccoglie tutti i bisogni assistenziali della popolazione stratificati per entità di carico assistenziale. La regione del Veneto l'ha scelta comestrumento di analisi dei bisogni appunto, e quindi della necessità di risorse da mettere in campo in questo senso, ma come vedete, oltre ad esserci una differenziazione dei vari tipi di bisogni, qui non c'è una differenziazione legata al genere. Credo che questa invece sarebbe molto importante, perché è chiaro che, a partire dalla prevenzione fino ad arrivare alla palliazione, noi dobbiamo fare delle differenze genere-specifica. Vi faccio qualche esempio: cominciamo a parlare di prevenzione. Sono molto diverse anche nelle persone giovani tra uomini e donne, la prevenzione al femminile e soprattutto nelle donne in età fertile deve tener conto per esempio della prevenzione legata alle vaccinazioni, adesso in parte sono obbligatorie, in parte no, sapete che molto dipende anche a livello regionale dall'organizzazione, ma in particolare noi dobbiamo attenzionare il fatto che donne che possono rimanere gravide siano vaccinate contro la rosolia per esempio; è molto importante che il medico sappia, e anche che le patenti sappiano, che se in gravidanza, durante il periodo influenzale, esse si devono vaccinare contro l'influenza, e questa cosa può essere fatta in secondo e terzo trimestre di gravidanza; come è fondamentale che nell'ultimo trimestre di gravidanza, anche nell'ultimo mese, venga fatta la vaccinazione contro difterite, tetano e pertosseperché questo dà un vantaggio al bambino che nascerà in relazione agi anticorpi, soprattutto contro la pertosse che è una malattia molto grave se contratta nei primi mesi di vita. Vedete qui nella slide anche i classici screening per i quali ormai tutte le regioni, le persone, vengono chiamate a controllarsi e nella donna anche questo va controllato naturalmente.
Questo testo è estratto dal nostro video-corso Fad Genere, Sesso e Salute ha come scopo quello di informare e permette di approfondire tematiche legate al corso.
Estratto dalla video lezione della dott.ssa: Raffaella MICHIELI
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