Malattie rare
Salve, sono Giuseppe Zampino, un pediatra genetista che si occupa di bambini con malattie rare, in modo particolare ...
Eccoci a parlare in questo terzo contributo del corso FAD dedicato alle politichevaccinali in Italia, a parlare della campagna vaccinale contro il covid-19. Abbiamo detto nell'introduzione e nella presentazione di questo corso, che tutte le politiche vaccinali italiane hanno avuto un condizionamento fortissimo dalla pandemia, ma naturalmente anche dalla introduzione avvenuta all'inizio dell'anno 2020 dei nuovi vaccini contro il Sars COV 2 che genera la malattia da covid-19. Quindi in questa lezione portiamo un argomento che ovviamente non era presente nelle edizioni precedenti di questo corso. La campagna vaccinale contro il covid 19 è una campagna per certi versi unica e considerata sicuramente la più imponente della storia della medicina (se non fosse altro per i tempi stretti con cui è arrivata la produzione del vaccino, ma soprattutto alla somministrazione di diversi miliardi di dosi di vaccino in tutti i paesi).
Noi ci riferiremo con particolare attenzione alla realtà italiana, riprendendo i concetti generali che abbiamo visto nelle prime lezioni. Gli obiettivi delle campagne vaccinali e sono quelle di proteggere le popolazioni da patologie infettive. È un obiettivo che per molte malattie è raggiungibile e inizialmente è stato anche l'obiettivo con cui si è cominciato a vaccinare contro il covid-19. Un altro obiettivo della vaccinazione contro il covid 19, è quello di arrivare a quella cosiddetta immunità di gruppo (herd immunity). L’immunità di gruppo consente anche, non vaccinando il 100% della popolazione, di evitare la circolazione del virus e quindi interrompere la catena di trasmissione. Questo è stato l'obiettivo con cui, il 27 dicembre 2020, si è iniziata la grande campagna vaccinale contro il covid. In quel momento c'erano due vaccini disponibili, il vaccino Pfizer e il vaccino Moderna. La concentrazione su questa campagna vaccinale, ma soprattutto la diffusione della pandemia e la paura delle persone a recarsi presso i centri vaccinali, ha mandato un po' in crisi tutte le altre vaccinazioni. Come abbiamo visto e come vedremo in questo ciclo di lezioni di aggiornamento, c'è stato questo calo perché i centri hanno dovuto far fronte ad altre emergenze legate alla pandemia. Per molto tempo c'è stata una certa paura del contagio da covid recandosi presso strutture sanitarie (quindi anche i centri vaccinali), non c'è stata una grande informazione riguardo le altre vaccinazioni offerte o non offerte temporaneamente. Durante la pandemia c'è stata la percezione del rischio più basso rispetto ai rischi forti di prendersi l'infezione e alla priorità successiva all'introduzione al vaccino, di vaccinarsi contro il covid-19. Il calo è stato importante, non uguale per tutte le zone d'Italia e non uguale per tutte le vaccinazioni, ma i numeri sono dei numeri e che imporranno nei prossimi mesi e nei prossimi anni un recupero delle vaccinazioni non fatte.
Il tema di oggi è quello del vaccino contro il covid-19, a cui arriviamo a parlare, cominciando a parlare dell' immunità di gruppo. La Herd Immunity è stato l'obiettivo iniziale di quasi tutte le campagne vaccinali. È stato un obiettivo di sanità pubblica molto importante, ma ogni malattia ha però un livello diverso di suscettibilità, un rischio di trasmissione e delle condizioni epidemiche che si riconducono a quel indice di trasmissione R. Più l’indice R è alto, maggiore è la copertura necessaria per raggiungere l'immunità di gregge.
È stato fatto un lavoro pubblicato su Jama dove, per tutta una serie di malattie, sono segnati gli indici R. Questo è però uno studio ampiamente superato (la copertura vaccinale del covid 19 nello studio è del 60%, mentre noi sappiamo essere superiore al momento). Ma c’è anche un ulteriore problema, l’Herd Immunity, si può raggiungere con questi dati variabili, solo quando il soggetto vaccinato non infetta, perché se torna a essere suscettibile può infettare e se può trasmettere l'infezione di fatto è quasi impossibile raggiungere la immunità di gregge. Questo è un fenomeno che capita (per un motivo diverso) anche con l'influenza, dove non avendo queste variazioni di antigeni dobbiamo vaccinare per tutto l'anno.
Durante la primavera, il commissario per l'emergenza, dichiarava che il paese era vicinissimo l'immunità di gregge Il 30 di luglio feci un intervista dove, basandomi sui dati che si stavano accumulando, dissi che non c'era nel breve periodo la possibilità di raggiungere l’immunità di gregge.
Questo testo è estratto dal nostro video-corso ECM FAD "Vaccini 2.0: il libro bianco. Le politiche vaccinali in Italia pre e post pandemia" e ha come scopo quello di informare e permette di approfondire tematiche legate al corso.
Estratto della lezione del prof. Carlo Signorelli
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