Malattie rare
Salve, sono Giuseppe Zampino, un pediatra genetista che si occupa di bambini con malattie rare, in modo particolare ...
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L'Italia è sempre stata all'avanguardia, partecipando e ispirandosi ai grandi piani di espansione delle politiche vaccinali. L’Italia è sempre stato anche un paese guida per le politiche vaccinali, anche sulla base di quelli che tutti noi riteniamo i valori della vaccinazione, come un’innovazione che nemmeno gli antibiotici hanno avuto con effetti così importanti sulla riduzione della mortalità (con una stima di un risparmio nel mondo di 2 milioni e mezzo di morti ogni anno, usando i vaccini che vengono proposti e che sono vaccini per larga parte di grande efficacia e di grande sicurezza). In alcuni casi il vaccino non ha portato solo un drastico miglioramento, ma anche un’eliminazione dei casi di queste malattie. Questo è valso per il vaiolo, che causava cinque milioni di morti nel mondo e che poi è stato eradicato, anche la poliomielite è stata eliminata dall'Europa (è rimasta endemica ancora in quattro paesi al mondo, nel 1988 lo era in 128 paesi). Una notevole discesa nel numero di vittime si può notare in diverse malattie: il già citato vaiolo, la poliomielite, la difterite, il morbillo, l'emofilie e le influenze di tipo B. Per quanto riguarda il morbillo, si pensava fosse possibile eradicarlo in tempi brevi ma a causa di quello che è successo negli anni e dell'esitazione vaccinale, non sono mai state raggiunte quelle coperture vaccinali necessarie. Altre malattie che hanno visto un calo dopo la comparsa dei loro vaccini sono: il tetano, la pertosse, la parotite e l'epatite B. Non ci sono dubbi scientifici sulla efficacia delle vaccinazioni nel ridurre malattie gravi e talvolta mortali, in grado di causare delle complicanze. Un esempio è il caso dell’epatite B, dove l'Italia ha introdotto nel ‘91 la vaccinazione e dove si ha avuto un calo che ha portato anche alla diminuzione dei tumori primitivi del fegato. Infatti si è studiato l'effetto del vaccino e si è visto che anche la maggior parte dei tumori primari epatici, erano causati e riconoscevano come fattore di rischio il virus della epatite B. Noi oggi facciamo anche un’introduzione sulle politiche vaccinali, per farvi capire come si passi da un vaccino a una vaccinazione efficace di una popolazione e dove sta la differenza. La differenza sta che il vaccino è un farmaco che ha una sua efficacia, ma che ha un suo iter fino ad arrivare a un impatto positivo sulle malattie. Ci sono una serie di tappe, dopo la sorveglianza della malattia: c'è la ricerca, la sperimentazione, l'autorizzazione, ci sono le raccomandazioni all'utilizzo del vaccino e soprattutto c'è l'accettazione da parte della popolazione. Ora noi ci troviamo in una situazione, per cui abbiamo molti vaccini efficaci e alcuni di questi vengono utilizzati su larga scala, ma altri molto meno. Naturalmente l'impegno della comunità scientifica è quello di poter utilizzare un maggior numero di vaccinazioni, laddove è garantita la sicurezza e l'efficacia. Il tutto è atto ad arrivare a quella che è la protezione individuale degli individui. ma anche la protezione collettiva (che alcune volte si raggiunge con l'immunità di gregge, di cui si è sentito parlare molto durante la pandemia da covid-19, che in realtà si è riusciti a raggiungere per altre malattie).
La protezione collettiva si ottiene raggiungendo la soglia del 95% di copertura vaccinale (non ottenuta durante il periodo covid-19). Sì impedisce quindi che circoli il microrganismo, proteggendo di fatto anche quelle fasce della popolazione che non si vaccinano o non possono essere vaccinati ( anche per motivi di salute). Il fatto di impostare le politiche vaccinali per la protezione, non solo dell'individuo, ma della collettività (e quindi poter svolgere delle vaccinazioni di massa) è assolutamente coerente con l'articolo 32 della nostra Costituzione (che tutela la salute, come diritto fondamentale dell'individuo ma anche interesse delle collettività).
Questo testo è estratto dal nostro video-corso ECM FAD "Vaccini 2.0: il libro bianco. Le politiche vaccinali in Italia pre e post pandemia" e ha come scopo quello di informare e permette di approfondire tematiche legate al corso.
Estratto della lezione del prof. Carlo Signorelli
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