Malattie rare
Salve, sono Giuseppe Zampino, un pediatra genetista che si occupa di bambini con malattie rare, in modo particolare ...
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Noto è il caso fluad del 2014, in cui si è sospettato di rischi per la salute anche gravi con decessi da parte di un vaccino antinfluenzale. É importante evidenziare che il tribunale di Milano ha associato il vaccino esavalente con l'autismo. Nemmeno il vaccino HPV è rimasto indenne, ma ci sono da anche le reazioni a favore delle vaccinazioni, che documentano anche i rischi di non vaccinarsi.
Un esempio è il caso del vaccino antinfluenzale, che ancora oggi è oggetto di grande discussione ( lo è stato molto anche nel periodo della pandemia contro il covid-19). In Inghilterra c'è stata una segnalazione, e un lavoro pubblicato poi ha smentito con la dimostrazione che i dati non erano dei dati reali, sulla relazione tra il vaccino del morbillo parotite rosolia e autismo. É stato poi il Sunset, una grande rivista famosa, a smascherare questi dati non corretti.L'autore di questo lavoro è stato poi radiato dall'albo, ma certamente la pubblicazione ha creato un danno considerevole, portando le coperture dal 90%, all’80% ( ci sono voluti dieci anni per riportare alla fiducia della popolazione). Questo è stato l'episodio che ha dato il via a quell'onda lunga che si è diffusa in tutti i paesi industrializzati, compresa l'Italia, di quella esitazione vaccinale che in qualche studio si è anche tentato di quantificare. É stato l'Istituto Superiore di Sanità che ha fatto una bella ricerca, giunta a queste conclusioni.
Le conclusioni sono state, e stiamo parlando degli anni 2015-2016, che in realtà i contrari in modo assoluto erano o solo lo 0,7% della popolazione italiana in quel momento. Questi no vax sono persone che non portano i figli ai centri vaccinali, rigettano completamente i vaccini ritenendoli inutili o addirittura dannosi per gli effetti collaterali, non c'è alcuna fiducia nel servizio sanitario nazionale e negli operatori dei servizi e vaccinali e si è notato anche che, queste persone, non hanno alcun interesse a essere informati. Infatti i no vax si sono preformati un'idea sul punto e questa idea non viene scalfita, peraltro abbiamo visto che queste frange di popolazione si sono manifestate con reazioni di piazza, documenti e anche qualche azione legale, durante la campagna del 2021 contro il covid-19 (questi però costituiscono solo lo 0,7% della popolazione). Il 15,6% è formato invece da un altro gruppo, sul quale tutti noi riteniamo che si possa agire, sono i cosiddetti incerti o esitanti. Queste sono persone, che non sono pregiudizialmente contro le vaccinazioni, hanno dei dubbi e timori nel portare i figli alle vaccinazioni.Con poco entusiasmo qualche volta saltano le dosi, arrivano non puntualmente agli appuntamenti, non fanno i richiami e avrebbero anche desiderio di essere informati, ma non sempre trovano degli interlocutori. Siccome questa lezione è dedicata un po' alla genesi del piano 2017, nato proprio per contrastare l'esitazione vaccinale, si è ritenuto che una forte opera di comunicazioni e di educazione sanitaria, potesse essere la chiave per fidelizzare maggiormente questo gruppo di incerti (che ha una percentuale abbastanza alta arrivando, secondo quanto aveva stimato nel 2016 l'Istituto Superiore di Sanità, a circa il 15% della popolazione.
Per fortuna ci sono tutti gli altri, quindi l'85% della popolazione (lo si è visto un anche col covid-19) che sono decisamente a favore delle vaccinazioni. Questa parte della popolazione ha alta fiducia nei servizi vaccinali, portano i figli ai centri vaccinali, desiderano essere informati, ma non hanno grande fiducia nel personale sanitario e nelle indicazioni che vengono dagli organi istituzionali. Questa esitazione vaccinale doveva in qualche modo contrastata con un tentativo di agire su quel 15%. Ci sono stati dibattiti, c'è stata la grande prova scientifica del Veneto, che era convinto che l'obbligo vaccinale non fosse la via per convincere gli esitanti. I dati del Veneto non hanno però portato alla convenzione scientifica che i metodi morbidi potevano risolvere questa situazione. Infatti, il governo ha scelto la linea di un piano abbastanza rigido, sulle situazioni di avversione alle vaccinazioni. Le vaccinazioni, sono diventate molto più diffuse nell'opinione pubblica.
Questo testo è estratto dal nostro video-corso ECM FAD "Vaccini 2.0: il libro bianco. Le politiche vaccinali in Italia pre e post pandemia" e ha come scopo quello di informare e permette di approfondire tematiche legate al corso.
Estratto della lezione del prof. Carlo Signorelli
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