Malattie rare
Salve, sono Giuseppe Zampino, un pediatra genetista che si occupa di bambini con malattie rare, in modo particolare ...
Sono Vittorio Zanon, sono un Assistente Sociale Specialista dal 2000. Il titolo della lezione di oggi è: “L’assistente sociale, artigiano del sociale”.
Questo titolo riprende una mia idea o intuizione, nel definire e costruire il mio sito personale che appunto si chiama www.artigianosociale.com. Sono anche stato definito “l'Assistente Sociale con il www. davanti”, perché ormai da anni, dal 2000, sono attivo principalmente anche in ambito web, legato quindi alla comunicazione online e mediata dal computer. Qui se volete, nelle slide, ci sono alcuni miei riferimenti dei social.
Nella presentazione che farò, dato che il titolo che mi è stato assegnato mi lascia un certo spazio di manovra, farò anche della narrazione ed autobiografia, cosicchè, in qualche modo mi lancerò, mi sperimenterò in questo settore, in questa dinamica. Tratterò inoltre questi aspetti legando alcune dinamiche, o alcune osservazioni, che si vedono nella vita reale e quelle presenti nella vita virtuale, interrogandoci poi se il virtuale sia finzione o verità. Come vedete in questa slide, mi presenterò come un possibile modello o esempio, certamente non l'esempio o il modello da seguire, nella storia del Servizio Sociale, ci sono varie colleghi che sono degli esempi per la professione, e ricordo che un po' di tempo fa, con la collega Elena Allegri, si ragionava su questo aspetto del bisogno di avere dei modelli, io oggi sono qui, perché mi hanno invitato assegnandomi questo titolo anche un pò autobiografico, e quindi mi metto in campo e gioco in questo questo modo.
Quindi inevitabilmente porterò degli esempi legati alle osservazioni che faccio nel web e nell’esperienza del digitale, parleremo anche in parte di software, di saperi, delle comunità e della reputazione che si può avere appunto facendo delle incursioni nel web, anche con esempi non necessariamente recenti, anzi, ma che possono servire da riflessione, da stimolo, avendo io un'immagine legata ai Social, tratteremo anche quell'aspetto, e del ruolo importante che il denaro assume, anche se spesso poco visibile, all'interno dell'era digitale, al fine di avere degli spunti e delle osservazioni sullo scenario della professione dell'assistente sociale.
Quindi, mi presento meglio, questa nella slide è un'immagine legata all'iniziativa che avevamo promosso con l'associazione “Asit”, Servizio Sociale su internet, in occasione di una giornata mondiale del servizio sociale di alcuni anni fa, in cui si diceva appunto: “Mettiamoci la faccia”, e quindi ogni collega assistente sociale si presentava con uno slogan che poteva scegliere personalmente. La mia storia da assistente sociale e l'impegno che ho da sempre messo all'interno della comunità professionale, nacque già quando ero studente, quando negli anni 96-98 facevo parte del “Coordinamento Nazionale degli Studenti di Servizio Sociale”, un'esperienza interessante che partiva dalla riflessione che si faceva tra studenti di varie sedi universitarie rispetto a ciò che si andava a costruire, ci si interrogava sul senso di alcune cose, anche andando oltre i programmi proposti dai docenti.
Dal 2000, grazie al mio primo computer con connessione internet, mi sono da subito inserito all'interno del sito www.serviziosociale.com, sito cosidetto “ASit”, che era nato nel 1995 sulla bella intuizione del collega Mario Abrate di Torino, e all'interno di questa comunità ho creato lo slogan del sito stesso che appunto dice:“Non chiederti cosa può fare per te questo sito, chiediti cosa puoi fare tu per questo sito”, e quindi mi sono reso disponibile, partendo da una conoscenza praticamente nulla e da autodidatta di informatica, a promuovere alcune iniziative.
La prima, per esempio, è stata lanciare, siglare, una raccolta di sigle per capirsi meglio all'interno, tra colleghi che provenivano da tutta Italia, specificando appunto, i linguaggi che si utilizzavano. Successivamente, chi ha avuto modo in quegli anni di frequentare il corso di laurea a Trieste, ricorderà forse l'iniziativa di“Spazio Studenti”, in cui si anticipavano poi anche dei contenuti che sono poi stati ripresi e rilanciati rispetto alla formazione continua. Come assistente sociale ho fatto gavetta: sono stato precario per nove anni, però ho avuto l'opportunità di fare una serie di esperienze lavorative ed attività professionali pensate, non tanto come la ricerca del posto fisso da studente appena inserito nel mondo lavorativo, oppure da nuovo assistente sociale, ma cercando di pormi in maniera attiva e anche propositiva rispetto alle esperienze che avevo. Per cui ho avuto anche la possibilità di fare delle consulenze, delle collaborazioni esterne, sperimentarmi nella formazione e nella consulenza organizzativa, poi chi può essere interessato eventualmente lo invito a vedere i miei profili sul sito personale o su LinkedIn.
Nel 2006, con un gruppo di colleghi, abbiamo fondato l'associazione culturale “Asit”, Servizio Sociale su internet, che Luigi Gui nella prefazione del libro di Ruggero Capra: “Operatori Sociali e nuove reti”, paragona, in modo anche importante, quel gruppo che faceva parte di quel movimento, di quella mailing list che poi è stata studiata da Ruggero Capra, alla comunità scientifica che ha scritto il primo dizionario di servizio sociale. Erano anni diversi ma il fermento e la passione di chi accedeva, in modo a volte anche non semplice, a internet, aveva una motivazione profonda e che si ritrova meno nell'attualità odierna.
Questo testo è estratto dal nostro video-corso Fad Assistenza? No, grazie!, ha come scopo quello di informare e permette di approfondire tematiche legate al corso.
Estratto della lezione del dott.: Vittorio ZANON
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