Malattie rare
Salve, sono Giuseppe Zampino, un pediatra genetista che si occupa di bambini con malattie rare, in modo particolare ...
Salve, sono Massimo Fantoni e sono un infettivologo e docente di malattie infettive. Nella lezione di oggi si parlerà dei farmaci anti-infettivi in senso molto lato e in modo un po' più particolareggiato parleremo di antibiotici, antibioticoresistenza e anti-virali. La storia di questo tipo di farmaci parte dal maggio del 1933 quando venne usato un nuovo farmaco per curare un bambino di 10 mesi con una sepsi da stafilococcus aureus. Questo bambino fu la prima persona nella storia a essere curata da un'infezione batterica considerata letale, usando un farmaco antibatterico sicuro ed efficace. Il grande successo della terapia antibiotica si ebbe quando cominciò a espandersi l'uso della penicillina (farmaco antibiotico naturale) che ben presto ebbe un'efficacia e una potenza molto rilevante ed è molto significativa nei confronti d'infezioni batteriche precedentemente considerate letali.
Il termine stesso antibiotico venne coniato nel 1942 dal futuro Premio Nobel Batman. Batman ricevette il Premio Nobel per la scoperta della streptomicina, dei metodi biochimici e anche di sintesi e di scoperta degli antibiotici con una sostanza di origine microbica che inibisce la crescita o le attività metaboliche di altri microrganismi. Oggi siamo abituati a considerare gli antibiotici come farmaci comuni alla portata di tutti, ma in realtà, negli anni quaranta e cinquanta del secolo scorso ci fu una delle svolte più decisive nella lotta dell'umanità contro le infezioni (al pari col Forse soltanto con la scoperta e la diffusione dei vaccini). É inoltre importante dire che le malattie precedentemente ad elevata letalità videro crollare la loro letalità con l'utilizzo e la diffusione degli antibiotici (all'inizio proprio dell'era antibiotica negli anni soprattutto negli anni 50 del secolo scorso).
Ne è esempio la classica polmonite a Napoli, che noi sappiamo essere una polmonite pneumococcica con cui molte persone purtroppo morivano in epoca pre antibiotica. Quella polmonite aveva una letalità del 35% mentre in epoca antibiotica si è abbattuta ed è tuttora inferiore al 10% come la polmonite nosocomiale. Altre due malattie molto minacciose, considerate veramente una condanna a morte quando venivano diagnosticate in epoca pre antibiotica, sono l'endocardite batterica e la meningite batterica (sia la meningite meningococcica che la meningite pneumococcica). L’endocardite batterica è una malattia che non lasciava scampo (per il 100% di letalità che aveva in passato) e oggi vedete c'è una riduzione del 75%. Oggi il 25% delle persone muoiono di endocardite e noi sappiamo essere soprattutto soggetti ad alto rischio, soggetti con protesi valvolari o soggetti molto anziani.
Già da questa differenza si nota quanto è stato forte l'impatto e anche per la meningite batterica che aveva una letalità superiore al 80% e oggi noi sappiamo che con una terapia antibiotica semplicissima, tempestiva e ben fatta il rischio si abbatte a oltre il 60% e arriva al 10-15% (con cure alla portata di qualunque ospedale anche in una zona rurale). La cellulite, che grava sui tessuti molli, aveva in italia un tasso di letalità del 11% nelle rappresenti idioti che oggi siamo sullo 0,3% con la disponibilità della penicillina. La riduzione risultante dal trattamento della cellulite con antibiotici è una riduzione superiore al 10% (per molto maggiore per esempio di quella risultante dal trattamento dell'infarto del miocardio con l’ Aspirina trombolitica che ha una riduzione assoluta del 3%). La rivoluzione è stata tanto importante da poter rendere realizzabili facilmente una serie di procedure mediche complesse (chirurgia, assistenza ai neonati prematuri, chemioterapia antineoplastica, ventilazione meccanica, il trapianto di organi solidi e il trapianto di midollo osseo). Se non ci fossero stati gli antibiotici tutti questi successi non si sarebbero potuti ottenere.
È pur vero che fin dall'inizio dell'era antibiotica, si vide subito una minaccia molto concreta sul successo della terapia antibiotica, ovvero, l’eccessivo uso dell'abuso degli antibiotici e lo sviluppo di resistenze batteriche. Negli anni ‘40 e ’50 del secolo scorso si sono sviluppate decine e decine di classi di molecole antibatteriche anti malaria, antitubercolari, antivirali e antiretrovirali, quindi tutto un mondo di terapia antinfettiva che come dicevo ha comportato un impatto grandissimo sulla mortalità e sulla qualità della vita. Il tema della terapia antinfettiva è molto complesso perché ha a che fare, non soltanto con il rapporto tra il prescrittore o il medico che prescrive il farmaco e il paziente come avviene per tutte le altre terapie, ma c'è di mezzo anche l’agente patogeno. L’agente patogeno (di qualsiasi tipo si tratti) è un organismo vivente e dinamico e questo dinamismo comporta la complessità della sintesi di nuove molecole e la necessità appunto d'inseguire i vecchi e i nuovi patogeni che sviluppano resistenze.
Questo testo è estratto dal nostro video-corso ECM FAD "Farnaci e cure: oggi" e ha come scopo quello di informare e permette di approfondire tematiche legate al corso.
Estratto della lezione del prof. Massimo Fantoni
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